Fiat850 Special

Fiat 850 Special

La Fiat 850 è un´autovettura prodotta tra il 1964 ed il 1971 in oltre 2 milioni e 200 000 esemplari. Nata per riempire il vuoto che vi era tra la 600 e la 1100, la Fiat riuscì a creare in poco tempo e con poca spesa una vettura che seppe resistere

La Fiat 850 è un´autovettura prodotta tra il 1964 ed il 1971 in oltre 2 milioni e 200 000 esemplari.
Nata per riempire il vuoto che vi era tra la 600 e la 1100, la Fiat riuscì a creare in poco tempo e con poca spesa una vettura che seppe resistere dal periodo successivo alla fine del Boom economico fino all´inizio della crisi dell´auto degli anni settanta. Essa è inoltre il penultimo modello a motore posteriore prodotto dalla casa torinese. L´ultima sarà la 126.

All´inizio degli anni sessanta la Fiat, forte del 70% delle immatricolazioni che deteneva, avviò lo studio di un nuovo modello da inserire tra la 600 e la 1100. Venne messo così in cantiere il progetto 122, che prevedeva una vettura completamente nuova (mantenendo tuttavia trazione e motore posteriore), ma venne abbandonato per contenere gli investimenti, ripiegando su un´evoluzione della 600 da inserire nella categoria di veicoli immediatamente superiore.

Una delle proposte di stile del progetto 122 fu comunque utilizzata dalla Simca, all´epoca consociata alla Fiat, per la 1000.

Si inizio così a lavorare su un progetto che doveva essere economico ma remunerativo allo stesso tempo, venne difatti utilizzata come punto di partenza la struttura base della 600 (inclusi tetto e cellula abitativa) e la meccanica (rivista in molti particolari, come le sospensioni posteriori ed il motore), per realizzare una nuova utilitaria che si proponeva come modello più raffinato rispetto alla illustre progenitrice.
Il lavoro di Dante Giacosa (capo progettista Fiat dell´epoca) fu semplice ma innovativo, bastò realizzare un frontale più alto e squadrato che incorporava i fari anteriori, i quali passarono da 13 a 17 cm di diametro (erano gli stessi della 1100 D) mentre i lamierati esterni delle portiere vennero ridisegnati, il parabrezza venne ampliato e i finestrini posteriori modificati per ottenere una maggiore visibilità. La nuova piccola coda posteriore, aggiunta per ragioni aerodinamiche ed estetiche si rivelava in realtà sconveniente se si doveva raggiungere il motore, in quanto bisognava smontare il fascione portatarga. Questi accorgimenti portarono ad aumentare la lunghezza della carrozzeria che passò a 375,5 centimetri, 36 in più della 600. Dell´antenata, oltre all´analoga impostazione ed architettura, la 850 mantenne anche le ruote da 12 pollici con relativi coprimozzo, adottate sulla versione "fanaloni" della 600, ovvero l´ultimo modello prodotto in affiancamento con la neonata 850.

L´abitacolo, benché fosse strutturalmente identico a quello della 600, era in realtà maggiormente spazioso e più ricco, bastò infatti disegnare una plancia più moderna e rivestire il tutto in materiale plastico (nero antiriflettente) al posto della lamiera, un´importante novità era l´introduzione di un impianto di riscaldamento efficiente che non immetteva nell´abitacolo l´aria calda e maleodorante del motore, ma che disponeva di un radiatore proprio. Queste caratteristiche resero la vettura agli occhi del pubblico un enorme passo avanti rispetto alla 600.

Anche per quanto riguarda la meccanica i progettisti decisero di non abbandonare il vecchio Fiat 100 quattro cilindri raffreddato ad acqua anche se vi apportarono sostanziose modifiche, ridisegnarono la testata e l´albero a camme e aumentarono la cilindrata dai 767 della 600D a 843 centimetri cubici (da qui il nome 850) il che fece ottenere un numero maggiore di cavalli, da 29 a 34 (questo consentiva di toccare i 120 chilometri all´ora alla versione "Normale", che diventavano 125 per la "Super"). Ulteriori cambiamenti vi furono con l´introduzione di un nuovo braccio a "Y" che sorreggeva il motore, montato in posizione arretrata rispetto alla 600. L´impianto frenante di questa prima serie, ovviamente a comando idraulico, manteneva il classico schema a tamburo sulle 4 ruote ma debitamente potenziato in virtù dell´aumento di peso e prestazioni rispetto alla 600.

Al momento del lancio nel maggio del 1964 erano disponibili due versioni, la Normale da 34 CV (alimentata a benzina normale), e la Super da 37, (alimentata a benzina super, con maggior numero d´ottano). I due modelli erano identici. L´unico fattore discriminante era una targhetta, posta nel vano motore, recante la sigla 100G000 per la versione Normale, 100G002 per la versione Super.


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